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Titolare effettivo:sospensione dell'obbligo della comunicazione

I giudici amministrativi fermano il conto alla rovescia per l’obbligo di comunicazione del titolare effettivo in scadenza l’11 dicembre. Il Tar del Lazio (sezione quarta) con l’ordinanza 8083/2023 ha accolto la richiesta di Assoservizi Fiduciari di sospendere l’efficacia del decreto del ministero delle Imprese de del made in Italy (Mimit) che ha fissato le regole attuative per la trasmissione dei dati alle Camere di commercio e la cui pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» ha fatto scattare il countdown dei 60 giorni che sarebbero scaduti appunto l’11 dicembre.

 

Riconosciuti i presupposti

Nell’accogliere il ricorso di Assoservizi Fiduciari, il Tar ha fissato l’udienza di merito per il 27 marzo 2024. Nelle motivazioni i giudici amministrativi di primo grado riconoscono sussistenti i profilo del fumus boni iuris e del periculum in mora per la sospensiva cautelare. Sotto il primo profilo - si legge in motivazione - ritengono che le «plurime e articolate censure formulate da parte ricorrente presentino profili di complessità, involgenti anche questioni di compatibilità eurounitaria, che richiedono un approfondimento nella più appropriata sede di merito». Sotto il secondo è stato tenuto conto della rilevanza delle situazioni giuridiche suscettibili di essere incise, in modo irreparabile, dall’imminente scadenza del termine per l’adempimento degli obblighi di comunicazione».

 

La richiesta di proroga di commercialisti, avvocati e notai

Di fatto quindi la partita si sposta avanti nel tempo, almeno fino a quando la questione non sarà affrontata dal Tar nel merito. Ma negli ultimi giorni si erano susseguiti gli appelli a uno spostamento del termine dell’11 dicembre a causa dei ritardi nella comunicazione a causa della complessità dei dati da reperire e comunicare con cui avevano dovuto fare i conti i soggetti interessati e i professionisti che li assistono. I presidenti dei Consigli nazionali dei commercialisti Elbano de Nuccio, degli avvocati Francesco Greco e del Notariato Giulio Biino hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e al ministero delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso proprio per avanzare la richiesta di un differimento di 60 giorni della scadenza dell’11 dicembre, sottolineando tutte le difficoltà finora riscontrate e le questioni ancora da chiarire.

 

L’emendamento non passato al decreto Anticipi

Da segnalare che nel decreto Anticipi era stato presentato un emendamento di Fratelli d’Italia che puntava a spostare il termine di comunicazione al 6 febbraio 2024. Ma, probabilmente complice anche l’attesa sul giudizio del Tar, il correttivo non è stato approvato.

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