Giugno 14, 2023
Con la particolare spinta di attenzione che hanno provocato le sentenze di Torino e Brescia con la condanna dei Comuni al risarcimento del danno esistenziale derivato ai residenti dal disturbo della quiete derivato dai rumori notturni, partono le iniziative della Città di Torino.
Le stesse sono il frutto, peraltro, anche di un serrato confronto con l’Epat, che ha portato ad eliminare ipotesi molto controverse per il rapporto tra oneri per le aziende ed utilità reali, per contrastare il fenomeno della mala movida.
Un presupposto che non bisogna ignorare e che anche nelle sentenze sono state individuate come cause del disturbo dannoso, per la massima parte, oltre l’80%, i rumori provenienti da vie e piazze, limitandosi al residuo 20% quello derivato dai locali e dehors. Le nostre associazioni hanno pertanto sostenuto che gli interventi debbono essere equilibrati per seguire le fonti del disturbo non invertendo, per così dire l’ordine dei dati, colpendo i locali in modo esagerato.
Tutti hanno comunque convenuto che la movida è socialmente ed economicamente utile e che tutti gli attori debbono combattere gli effetti negativi, non eliminando il fenomeno in sé.
Ecco schematicamente le disposizioni.
La sperimentazione
In attesa della introduzione di norme nei regolamenti comunali rilevanti sulla movida ovvero il regolamento di Polizia Urbana, il Regolamento sull’Inquinamento acustico, quelli sui Dehors e sugli Esercizi di somministrazione.
Quando: da subito
Dove: nel piano viabile di Largo Saluzzo- Via Saluzzo-Via Berthollet (San Salvario)
Cosa: Monitoraggio attraverso rilevatori pubblici del numero di persone presenti e dell’inquinamento acustico che ne deriva, per fornire dati che potranno portare alla limitazione degli accessi all’area ed eventuali limitazioni d’orario agli esercizi.
Dove: Area C.so Vittorio Emanuele (carreggiata sud), Via Nizza (lato est), C.so Marconi (carreggiata laterale nord) e via Principe Tommaso (ambo i lati)
Quando: da 15 giorni dopo l’esecutività della delibera di Giunta al 15 ottobre 2023
Cosa: Gli esercenti dovranno dotarsi di steward visibili per far cessare dagli avventori eventuali comportamenti non consoni alla quiete pubblica, igiene pubblica, occupazione di spazi. Secondo le loro attribuzioni mantenere la convivenza civile negli spazi di loro pertinenza ed immediate adiacenze.
Creazione di una Cabina di regia interassessorile e funzionariale per valutare almeno trimestralmente i dati e confrontarli con associazioni d’imprese e residenti.
Verranno anche indetti bandi per contributi economici agli operatori per supportare iniziative di monitoraggio delle presenze e livelli sonori.
La modifica dei regolamenti
1) Modifica Regolamento 318 su inquinamento acustico.
Dove: Zone movida
Cosa: Estensione dell’obbligo di valutazione dell’impatto acustico delle attività oltre il caso di utilizzo di impianti di diffusione, anche per vociare nei dehors, per le attività che esercitino dopo le ore 22 anche per le attività già in essere. (Vi è l’ipotesi per tutti i nuovi pubblici esercizi su tutto il territorio cittadino al momento dell’insediamento anche se con protocolli semplificati ed autocertificazioni)
Introduzione sulla base delle valutazioni d’impatto acustico per gli impianti di amplificazione, di sistemi di monitoraggio continuo delle emissioni.
2) Modifica del regolamento 388 sui dehors
Dove: Zone movida
Cosa: Valutazione di orari differenziati per i dehors
3) Modifica regolamento 221 di Polizia urbana
Dove: Zone movida
Cosa: Valutazione di uso di bicchieri a perdere griffati con il nome del locale
4) Modifica regolamento 329 sugli esercizi di somministrazione
Dove: Zone movida
Cosa: Fissazione di limiti dimensionali più ampli degli attuali (50Mq) per l’insediamento di pubblici esercizi
Limitazione d’orario degli esercizi di vendita ed artigianali per contrastare l’inquinamento acustico.
La Città opererà da subito per sperimentazioni di carattere aggregativo e culturale soprattutto nel periodo estivo e per l’individuazione di aree dove con tali attività dare sfogo alle concentrazioni di persone nelle zone della Movida.
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