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L'outlook della settimana. Il punto al 27 settembre 2022

Le elezioni politiche italiane hanno sancito la vittoria della coalizione di Centrodestra con oltre il 43% e in particolare l’affermazione del partito Fratelli d’Italia, di Giorgia Meloni, primo con il 26%. La formazione, che avrà il compito di governare il Paese, probabilmente guidata dalla leader FdI, potrà farlo forte della maggioranza assoluta dei seggi in entrambi i rami del Parlamento, ma dovrà agire in un momento storico molto complesso, sia per le difficili relazioni politiche internazionali, sia per le difficoltà economiche, prima di tutte l’inflazione e l’esasperazione dei costi energetici, che stanno costringendo gli italiani a ridurre acquisti e spese. E proprio il caro bollette, ammonisce in un’intervista al Corriere della Sera il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, potrebbe mettere a rischio 12 mila PMI (vedi QUI). Un allarme simile era stato lanciato qualche giorno fa da Assipan Confcommercio secondo la quale, l’aumento esponenziale delle utenze del gas e dell’energia elettrica pongono a serio rischio la tenuta delle imprese della panificazione. Secondo i dati elaborati per Assipan da Format Research, sono 1350 le imprese che potrebbero chiudere con una perdita di circa 5300 occupati.

Secondo la Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa secondo trimestre 2022 a cura di Istat, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Inps, l’Inail e l’Anpal, pubblicata, sui rispettivi siti web, nel secondo trimestre 2022 l’input di lavoro, misurato in Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), è aumentato in termini congiunturali (+1,2% rispetto al primo trimestre 2022) e su base annua (+4,9% rispetto al secondo trimestre 2021). Tuttavia secondo la successiva nota redatta congiuntamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (MLPS), dalla Banca d’Italia e dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), nel periodo estivo la dinamica dell’occupazione dipendente ha marcatamente rallentato: tra luglio e agosto sono stati registrati quasi 35.000 nuovi posti di lavoro, meno della metà degli oltre 80.000 del bimestre precedente (100.000 nel periodo marzo-aprile).

L’Istat ha diffuso in settimana la nota sui Conti Economici Nazionali relativa all’anno 2021, confermando il forte recupero dell’economia, con un tasso di crescita del Pil del 6,7% (con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile 2022), a fronte di un calo del 9,0% nel 2020. Dal lato della domanda, a trainare la crescita del Pil è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto più limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, si confermano la contrazione in agricoltura e gli aumenti consistenti del valore aggiunto nelle attività industriali e nella maggior parte dei comparti del terziario. 

Nel consueto rapporto mensile di ABI leggiamo che ad agosto 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 4,1% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia. Nello stesso mese i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento permangono su livelli bassi.

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