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L'outlook della settimana. Il punto al 14 marzo 2023

Paura “contagio
Quello di lunedì scorso è stato un “lunedì nero” per i mercati finanziari. Dopo il fallimento di Silicon Valley Bank, il più grande nella storia degli Stati Uniti dal 2008, ed oggi di Signature Bank, il timore che tutto ciò possa contagiare il sistema bancario globale, non solo statunitense, si è ripercosso sule borse, anche europee, nonostante le rassicurazioni della Fed e del presidente Biden. (QUI)

Inflazione, commercio al dettaglio, disagio sociale
L’inflazione è in leggero rallentamento nei paesi OCSE,
 grazie soprattutto al rallentamento dell’inflazione energetica. In particolare, scrive l’istituto di Parigi questa settimana, l’Italia ha registrato un marcato calo, mentre Canada e Regno Unito hanno registrato cali significativi ma meno consistenti. L’inflazione di prodotti alimentari ed energetici ha continuato a fornire il contributo principale all’inflazione complessiva in Francia, Italia e Giappone, mentre l’inflazione al netto di prodotti alimentari ed energia è stata la principale determinante in Canada e negli Stati Uniti. In Germania e nel Regno Unito, entrambe le componenti hanno contribuito quasi in egual misura all’inflazione complessiva. Ciò, ci sembra, mostra con una certa chiarezza come le ragioni dell’inflazione non siano proprio le stesse da stato a stato e, forse, anche la cura deve essere diversa da caso a caso.
Intanto in Italia l’Istat ha registrato un buon aumento delle vendite al dettaglio nel mese di gennaio. “Il miglioramento delle vendite a volume, pur rappresentando una boccata d’ossigeno per molte imprese che da tempo vivono una situazione di difficoltà, ha solo permesso di attenuare la tendenza al ridimensionamento della domanda. Nel confronto annuo si rileva, infatti, una contrazione che, seppure più ampia per gli alimentari, coinvolge la gran parte delle merceologie. Sul dato dell’ultimo mese ha, inoltre, influito il buon andamento dei saldi”. Questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio, secondo il quale “il permanere di un’inflazione elevata rende ardua l’ipotesi che quanto registrato a gennaio sia il sintomo dell’inizio di una fase più positiva per la domanda di beni, in considerazione anche delle difficoltà che cominciano a interessare alcuni segmenti dei servizi”. (QUI)
Secondo l’ultimo Misery Index di Confcommercio, dopo una fase di “calma” torna a crescere l’indice del disagio sociale. Il peggioramento dell’indicatore è dato dall’aumento del tasso di variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto e di una moderata crescita della disoccupazione.

Profili con alta difficoltà di reperimento 
Secondo l’approfondimento effettuato da Unioncamere, sulla base dei dati dell’indagine 2022 del Sistema informativo Excelsior, realizzato in collaborazione con Anpal, nel 2022 le imprese hanno ricercato quasi 52mila diplomati ITS Academy a fronte di numeri in uscita dai percorsi ITS cresciuti lentamente nel corso degli ultimi anni (solo 5.280 diplomati nel 2020, mentre complessivamente sono circa 20mila a partire dal 2013). Quindi, oltre alle imprese del terziario che non riescono a trovare mano d’opera qualificata, accade che la carenza di diplomati ITS Academy, che sono richiesti trasversalmente in tutti i settori, ma soprattutto in quelli legati al comparto industriale e dei servizi alle imprese, contribuisca ad amplificare il numero di profili con alta difficoltà di reperimento.

Il mercato immobiliare
È in ripresa il mercato immobiliare stando all’ultima rilevazione Istat
 dove si legge che nel confronto congiunturale, il settore abitativo segna variazioni percentuali positive in tutte le aree geografiche del Paese.

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