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L'outlook della settimana. Il punto al 12 settembre 2023

Commissione europea: tagliate le stime di crescita

Diversi dati molto importanti, che ci aiutano a costruire un quadro più definito della situazione economica internazionale e italiana, sono stati pubblicati oggi 11 settembre. 
Di poche ore fa le Previsioni d’estate della Commissione europea che sostanzialmente taglia le stime di crescita del Pil dell’Eurozona, che risente fortemente della situazione della Germania, dove si attende una recessione (QUI). Anche l’Italia è vista in rallentamento, con il Pil a più 0,9 per quest’anno e a più 0,8 per il 2024. Questi risultati certo non buoni,  vanno letti nella prospettiva della complicata situazione geopolitica di questi ultimi anni e in particolare del conflitto russo-ucraino. Ma fonti di incertezza derivano anche dalla stretta monetaria che potrebbe pesare più del previsto sulle attività economiche e ciò con un’inflazione che continua, pur in diminuzione, a pesare. E non vanno dimenticati i rischi legati al cambiamento climatico, con gli eventi meteorologi estremi ai quali ci stiamo ormai abituando, ma che possono pesare molto sulle prospettive di crescita delle economie. Dati e considerazioni sostanzialmente in linea con Indagine Economica dell’OCSE sull’Unione Europea e l’area dell’euro di cui teniamo conto in questa Newsletter.
 

I dati Istat

Anche l’Istat, nella sua consueta analisi mensile sull’economia italiana, da uno sguardo alla situazione internazionale, caratterizzata da un rallentamento, con dinamiche eterogenee per aree geografiche e settori. Per quanto riguardo il prodotto interno lordo del nostro Paese ricorda che questo ha segnato una flessione importante, -0,4%. La variazione acquisita per il 2023, scrive è pari a 0,7%.
Sempre di oggi il dato Istat sulla produzione industriale che, dopo due mesi di crescita congiunturale, registra, a luglio, una diminuzione; questa è diffusa ai principali comparti, con l’esclusione dell’energia.

Il disagio sociale

Nel Misery Index di Confcommercio leggiamo che il “disagio sociale”, a luglio è rimasto sostanzialmente fermo attestandosi a 14,6, in aumento di un decimo di punto rispetto a maggio. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, “la stabilizzazione dell’ultimo mese, dopo un periodo di ridimensionamento, è da attribuirsi al lieve peggioramento registrato sul versante dell’occupazione e della disoccupazione. Il dato, in linea con il rallentamento dell’economia nel secondo trimestre, va letto con estrema prudenza. Solo alla ripresa autunnale si potrà comprendere con chiarezza se il ridimensionamento dell’occupazione di luglio può essere considerato fisiologico, dopo un periodo di espansione, o rappresenta l’inizio di una fase più problematica”.

Il futuro dell'inflazione

Aspettando le Decisioni di Politica Monetaria della BCE, previste per giovedì 14, può essere utile e stimolante riflettere sulle considerazioni scaturite nell’incontro tra il Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco e il  Professor Franco Bruni, Vice Presidente e Co-head Europa e Governance Globale dell’Istituto di studi di politica internazionale (ISPI), intervenuti all’evento  “Il futuro dell’inflazione”, a cura di ISPI. Secondo Visco siamo prossimi al punto in cui potremmo considerare l’arresto dell’aumento dei tassi.

Il fattore innovazione

Grazie a Federpreziosi Confcommercio si è realizzato, nell’ambito di VicenzaOro, un incontro che ha visto un team di protagonisti del settore orafo che si è confrontato sul tema dell’innovazione. Ospite d’eccezione il campione Francesco Moser, innovatore nel suo campo, e con il maggior numero di vittorie fra i ciclisti italiani. Alla domanda “Cosa significa innovare?” hanno risposto, oltre a Moser il neo presidente di Federpreziosi Confcommercio Stefano Andreis, Marco Carniello – Global Exhibition Director Jewellery & Fashion Vicenzaoro-IEG SpA e Pierluigi Ascani Presidente Format Research Srl, che verso il termine dell’incontro, di cui si può rivedere il video, ha osservato come l’innovazione sia “un modo di stare insieme. Nessuno ha tutti i pezzi del puzzle, ma ascoltando gli altri lo si può creare”. In questo contesto l’elemento umano è fondamentale: ha concluso Ascani “Cos’è importante per le gioiellerie? Il gioiello, certo, ma soprattutto il gioielliere, con la sua capacità di raccontare il gioiello e la sua capacità di ascoltare il cliente”.

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