loader image
Chiudi

L'outlook della settimana. Il punto al 4 giugno 2024

Le previsioni economiche globali per i prossimi anni non sono ottimistiche.
La globalizzazione sta rallentando, la tensione tra Cina e Stati Uniti è in aumento e le guerre rappresentano un’incognita. Questi concetti sono stati espressi dal Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nelle sue Considerazioni finali in occasione della diffusione della Relazione annuale del 2023. Oltre a delineare prospettive economiche internazionali, Panetta ha approfondito la questione economica italiana affrontando tutti i temi più attuali: dall’occupazione giovanile all’inflazione, dalla questione migranti all’intelligenza artificiale. Questione fondamentale per la nostra economia è quello del debito pubblico, ormai al 137% del Pil. Eppure l’economia italiana, dopo la pandemia, è cresciuta più di quella francese o tedesca. Oggi, sostiene il Governatore, superando le difficoltà, il nostro Paese può riprendere a crescere.

Prezzi e inflazione, imprese, lavoro e fiducia. Presto le decisioni BCE.
In attesa delle prossime decisioni di politica monetaria, che da calendario sono previste per giovedì prossimo 6 giugno, sono di notevole importanza i dati Istat, pur provvisori, sui prezzi al consumo che in Italia sono stabili, mantenendo l’inflazione su base annua allo 0,8%, come nel mese precedente. E, scrive Confcommercio che "con l'inflazione stabile si apre una nuova fase di crescita dei consumi". 
Diversa la situazione in altri Stati europei. In Germania, sull’anno si registra un incremento del 2,8%, che risulta superiore al 2,4% precedente e al 2,7% atteso. E secondo Eurostat l’inflazione annua dell’area euro dovrebbe attestarsi al 2,6% a maggio 2024, in aumento rispetto al 2,4% di aprile. Intanto le Borse, oggi, hanno aperto con slancio, in evidente e ottimistica attesa della BCE che, probabilmente, annuncerà un taglio dei tassi di interesse. Si tratterebbe della prima manovra espansiva dopo tre anni di irrigidimento delle condizioni monetarie. 
Nella sua Indagine rapida, il Centro Studi di Confindustria prospetta maggio come un mese positivo per l’industria italiana: il 45,0% del campione di grandi imprese industriali, in fatti, prevede un aumento della produzione rispetto al mese scorso.
La stima completa Istat dei Conti economici trimestrali nel primo trimestre dell’anno conferma la crescita congiunturale dello 0,3% dell’economia italiana rispetto a quanto registrato in via preliminare. In termini tendenziali la crescita si attesta ora allo 0,7% rispetto allo 0,6% della stima preliminare. La crescita acquisita per il 2024 si attesta al +0,6%. 
Buoni i dati Istat sul lavoro: aumentano gli occupati e diminuiscono i disoccupati. Il numero degli occupati – 23 milioni 975mila – è superiore di 516mila unità rispetto ad un anno fa.
Per quanto concerne la fiducia permane un clima di incertezza: torna a salire a maggio l’indice di fiducia dei consumatori e scende quello delle imprese.

Il prezzo dell’illegalità
Durante la Giornata nazionale di Confcommercio contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali, Legalità, ci piace!, che si è svota a Roma il 29 maggio scorso, è stata presentata l’indagine Format Research su illegalità, contraffazione e abusivismo. Le informazioni fornite dalla ricerca mostrano quanto grave sia la situazione dell’illegalità per le imprese del terziario: nel 2023, l’illegalità è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 38,6 miliardi di euro e ha messo a rischio 268mila posti di lavoro regolari. In particolare, l’abusivismo commerciale costa 10,4 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 7,5 miliardi, la contraffazione per 4,8 miliardi, il taccheggio per 5,2 miliardi. Sono state presentate anche atre tre indagini, realizzate con Format Research, che indagano il grave fenomeno della criminalità i pesanti danni che ne derivano per le imprese, in Toscana, con la Confcommercio regionale, nella provincia parmense con Ascom Parma e nella Capitale, con Confcommercio Roma.

La rilevanza del commercio digitale
Nel panorama italiano, il commercio digitale B2B sta diventando sempre più rilevante. Infatti, il 27% delle imprese utilizza piattaforme digitali per gestire vendite e pagamenti. Questa tendenza è spinta dalla globalizzazione, che incoraggia le aziende a digitalizzarsi sempre di più e un recente studio di Allianz Trade, in collaborazione con Format Research, ha esaminato 899 aziende per capire meglio il settore B2B in Italia. Il 60% delle aziende che già utilizzano piattaforme digitali per i pagamenti pianifica di investire per migliorare o aggiornare le soluzioni attuali.

Il settore dei ristoranti
Sono stati pubblicati da poco i dati dell’Osservatorio sull’evoluzione del settore dei ristoranti in Italia, realizzato da TheFork con Format Research. Nel primo trimestre dell’anno 2024 diminuisce leggermente il numero dei ristoranti rispetto al trimestre precedente: i ristoranti attivi sono 137.388. 

PER INFORMAZIONI:

Ti servono maggiori informazioni?