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L'outlook della settimana. Il punto all'8 ottobre 2024

L’inflazione cala ma permangono rischi legati alla transizione green, all’ambiente e alle guerre

Secondo l’ultima stima flash di Eurostat, l’inflazione annuale nell’area dell’euro dovrebbe attestarsi all’1,8% a settembre 2024, in calo rispetto al 2,2% di agosto. un dato significativo che fa scendere, prima del previsto, l’inflazione sotto il target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. Proprio oggi, anche grazie a questi risultati, il capo economista della Bce, Philip Lane, durante una conferenza ospitata dalla banca centrale sulla trasmissione della politica monetaria all'economia reale, ha sostenuto che non ci vorrà molto perché l’inflazione raggiunga l’obiettivo di medio termine. 
A preoccupare, invece, è il prezzo del petrolio, particolarmente sensibile all’aggravarsi della crisi in Medio Oriente. Dopo settimane di calma, l’ultima escalation mediorientale ha infine smosso le quotazioni dell’oro neroscrive la Repubblica. Ma a lanciare un allarme sui rischi per i prezzi è anche Società Italiana dei Medici per l’Ambiente secondo la quale “le guerre e i cambiamenti climatici hanno effetti sempre più pesanti sull'economia internazionale, e determinano una sensibile riduzione delle produzioni agricole, una impennata dei prezzi al dettaglio anche del 20-30% nel giro di un paio d'anni e un incremento della condizione di "insicurezza alimentare" nelle popolazioni” (vedi QUI). Sui prezzi dell’energia è anche molto interessante l’intervento di Paolo Angelini, vice governatore della Banca d’Italia, che spiega come questi possano essere influenzati dalla transizione green.

 

Al ribasso il Pil nella revisione dei conti Istat. Bene l’occupazione. L’economia europea soffre

Un dato che ha suscitato diverse discussioni sulla stampa e a livello politico è la revisione Istat dei Conti Economici Trimestrali. Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del secondo trimestre del 2023. La crescita congiunturale del Pil diffusa il 2 settembre 2024 era stata lo stesso dello 0.2%, quella tendenziale era stata dello 0,9%. Secondo il Piano strutturale di Bilancio appena approvato, l’Esecutivo prevede una crescita dell’1% per quest’anno.
Ci sono anche altri dati negativi. In particolare, secondo l’indice HCOB PMI® Composito dell’Eurozona, a fine del terzo trimestre, l’economia europea subisce una nuova contrazione, con le tre grandi nazioni del blocco della moneta unica (Germania, Francia e Italia) che hanno registrato simultanee contrazioni per la prima volta durante quest’anno. 
Preoccupa anche il dato Istat sulle vendite al dettaglio che in Italia, flettono in volume, peggiorando la situazione dei consumi che, scrive Confcommercio “risultava già fragile”.

Maggiori soddisfazioni le abbiamo dai dati Istat ed Eurostat sul lavoro. In particolare per l’Italia dove ad agosto 2024 il numero di occupati risulta in crescita rispetto al mese precedente (+45mila unità) e raggiunge i 24 milioni 80 mila. Su base mensile, il tasso di occupazione è stabile, quello di inattività aumenta, raggiungendo il 33,4%, mentre il tasso di disoccupazione scende al 6,2%.

 

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