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I BAR TORINESI SUBISCONO I CAMBIAMENTI DI ABITUDINI E UN MODELLO DI BUSINESS INSOSTENIBILE

È preoccupante la fotografia delle attività emersa dall’indagine della Camera di Commercio di Torino sulla natalità e mortalità delle imprese torinesi nel 2022

Un dato, in particolare, rivela la difficoltà di un comparto che continua a perdere competitività nonostante la sua centralità nella vita quotidiana: è infatti in flessione del 2,7% il settore dei bar. “Un dato allarmante, che conferma la difficoltà di mantenere viva l’attività del bar – dichiara Maria Luisa Coppa, Presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia – e che danneggia soprattutto i locali più tradizionali. Non è il primo anno che rileviamo un dato negativo e 1.070 bar chiusi in 10 anni sono un’enormità, soprattutto pensando al fatto che ormai da molti anni un alto numero di attività ha già affrontato una trasformazione incrementando la parte di ristorazione, ma evidentemente non è bastato e, anzi, ha subito anche una drastica riduzione dei consumi dovuta allo smart working. Si tratta di un andamento generalizzato su tutto il territorio italiano, che vede circa 15 mila imprese chiuse in 10 anni, ma fa ancora più effetto pensare che nemmeno Torino, la patria dei bar storici, riesce a frenare l’emorragia. Avere un bar oggi significa dover inseguire un modello di business molto impegnativo che vuole il locale aperto 7 giorni su 7 per 14 ore al giorno: una situazione chiaramente insostenibile a livello economico per le microimprese e che richiede in ogni caso sacrifici personali enormi. A cui si aggiunge la difficoltà di reperimento del personale qualificato”.

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Per maggiori informazioni potete contattare:

011.5516153 - 121 Daniela Triscio info@epat.it

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