Luglio 30, 2024
G7 di Rio de Janeiro: economa globale e strategie per l'inflazione
Al G7 di Rio de Janeiro, sotto la presidenza italiana, si è discusso di vari temi cruciali, tra cui il sostegno all’Ucraina, gli aggiornamenti sull’intelligenza artificiale, la frammentazione geo-economica e la tassazione internazionale. Si è sottolineata l’importanza di promuovere l’equità fiscale per affrontare le sfide sociali e di sviluppo, evitando al contempo un’economia globale stagnante e fonte di disuguaglianze.
Per Kristalina Georgieva, direttrice generale dell’FMI: “L’economia globale deve evitare di rimanere bloccata in una marcia bassa, che porterebbe a un mondo più disuguale e instabile”. Secondo le indicazioni del FMI ci si aspetta che la crescita globale raggiunga il 3,2% nel 2024 e il 3,3% nel 2025, in linea con le previsioni di aprile. E per quanto riguarda l’inflazione, ha sostenuto la Georgieva, pur essendoci stati passi significativi, il lavoro non è ancora terminato.
Parole in linea con quanto dichiarato in recenti interviste da Luis de Guindos, Vicepresidente della BCE, “Il livello attuale di incertezza è enorme, quindi, dobbiamo essere prudenti nel prendere decisioni. Quando diciamo che vogliamo avere più fiducia, intendiamo più fiducia che alla fine del 2025 l’inflazione sarà al nostro obiettivo di stabilità dei prezzi, che è un tasso di inflazione del 2% a medio termine. Questa è la questione chiave”, e da Isabel Schnabel, Membro del Comitato Esecutivo della BCE, “Continuiamo ad aspettarci che l’inflazione converga gradualmente al nostro obiettivo del 2% nel corso del prossimo anno. Tuttavia, l’inflazione persistente nei servizi mostra che l’ultimo miglio della lotta contro l’inflazione è particolarmente difficile”.
Lavoro e vita lavorativa, demografia, retribuzioni e sport
Nel secondo trimestre del 2024, secondo i dati Istat, similmente ai due trimestri precedenti, nel settore privato la crescita tendenziale delle retribuzioni contrattuali è più elevata di quella dell’inflazione. L’incremento retributivo più sostenuto si registra per il comparto industriale – per effetto degli incrementi erogati nei principali comparti della manifattura – ma lo è anche nei servizi, essendo trainato dagli incrementi economici fissati dai rinnovi nel settore del credito e assicurazioni e in quello del commercio. La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-giugno 2024 è cresciuta del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Ma quanto dura mediamente la vita lavorativa nell’Unione Europea? La risposta la fornisce Eurostat: 36,9 anni, ma la realtà è che questa varia moltissimo di stato in stato. Nei Paesi Bassi si lavora mediamente 43,7 anni mentre in Italia (fra le medie più basse) 32,9 anni, un dato che risente della durata della vita lavorativa delle donne, in Italia la più bassa: 28,3 anni. Sono questi numeri che fanno riflettere e diventano ancora più interessanti se accostati a quelli sulla demografia (Istat) del nostro Paese, con una popolazione sempre più anziana e sempre più in diminuzione nel suo complesso.
Sono appena cominciate le Olimpiadi di Parigi e per l’occasione Eurostat ha prodotto un interessante studio sui lavoratori nel settore sportivo che in UE, nel 2023, sono oltre un milione e mezzo.
Innovazione imprese, credito e fiducia
Sono 700mila le imprese accompagnate nei processi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità dai Punti impresa digitale (Pid) delle Camere di commercio che ora si apprestano a potenziare con un nuovo servizio l’attività di orientamento e tutoraggio alle imprese in materia di Transizione 5.0. Si tratta degli incentivi per le imprese che hanno già effettuato o hanno in programma progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici.
Molte imprese, leggiamo in un recentissimo studio di Banca d’Italia, hanno sperimentato, secondo i dati del secondo semestre del 2023, una contrazione della domanda di credito. I criteri di offerta di credito alle imprese si sono lievemente irrigiditi nelle regioni centro-settentrionali e sono rimasti invariati nel Mezzogiorno.
A luglio 2024 secondo l’Istat, segnali contrastanti provengono dal clima di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori è stimato in aumento da 98,3 a 98,9; invece l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 94,5 a 94,2. Il clima di fiducia delle imprese diminuisce per il quarto mese consecutivo, posizionandosi al di sotto della media degli ultimi 12 mesi. Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio, il buon andamento della fiducia dei consumatori, “associato a percezione e attese di miglioramento del bilancio familiare grazie a redditi crescenti e prezzi fermi, potrebbe riflettersi, a breve, in una ripresa dei consumi. Sarebbe, questo, lo scenario a svolgimento favorevole, corroborato da migliori aspettative rilevate tanto presso i produttori quanto presso i distributori di beni di consumo. Mentre emergono preoccupazioni per la frenata della fiducia degli operatori del turismo, settore che ha contribuito in larga misura alla crescita negli ultimi anni". In sostanza “Anche a luglio non si scioglie il nodo sull’interpretazione delle aspettative di famiglie e imprese né si è in grado di tracciare una rotta sicura sull’evoluzione a breve dell’attività economica nel complesso”.
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