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Istat:Il mercato del lavoro torna a crescere

A ottobre il tasso di occupazione sale al 62,5%, mentre quello relativo alla disoccupazione cala al 5,8%. Confcommercio: "Buone notizie dai dipendenti a tempo indeterminato e dagli autonomi".

 

Secondo i dati Istat, a ottobre (guarda link al documento completo in pdf) il mercato del lavoro italiano mostra segnali positivi, con un incremento dell’occupazione e una diminuzione dei disoccupati. Rispetto al mese precedente il numero di occupati è salito dello 0,2%, pari a 47.000 persone in più, portando il tasso di occupazione al 62,5%. La crescita ha riguardato principalmente uomini, lavoratori permanenti, autonomi e persone over 50. Tra i giovani e le donne, l'occupazione è rimasta stabile, mentre è diminuita tra i 25-49enni e i dipendenti a termine. Il numero di disoccupati è calato del 3,8%, con una riduzione di 58.000 persone, facendo scendere il tasso di disoccupazione al 5,8%. Il tasso di disoccupazione giovanile ha registrato una diminuzione significativa, scendendo al 17,7%. Nonostante questi miglioramenti, è aumentato il numero di inattivi, ovvero persone che non cercano lavoro, soprattutto tra le donne e gli under 35. Il tasso di inattività è salito al 33,6%. Rispetto al trimestre precedente (agosto-ottobre 2024 rispetto a maggio-luglio), l'occupazione è cresciuta dello 0,5%, pari a 121.000 posti di lavoro in più, mentre il numero dei disoccupati è diminuito del 9,7%. Rispetto a un anno fa, ottobre 2024 ha visto un aumento dell'occupazione dell'1,5%, pari a 363.000 unità in più. La crescita ha riguardato in particolare uomini, donne, giovani adulti e persone di età superiore ai 50 anni. 

Gennaio 2019 – ottobre 2024, valori assoluti in milioni, dati destagionalizzati

 

Confcommercio: "Buone notizie dai dipendenti a tempo indeterminato e dagli autonomi"

Commentando i dati del mercato del lavoro di ottobre, il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che "l’aumento dell’occupazione, dopo lo stop di settembre, al di là del nuovo massimo in termini aggregati è favorevolmente caratterizzato dalla crescita dei dipendenti a tempo indeterminato e da quella della componente autonoma. Al contrario, desta nuove preoccupazioni la tendenza alla riduzione del tasso di attività femminile che prosegue ormai da dodici mesi. La rinuncia alla partecipazione al mondo del lavoro, in questo caso, non risiede tanto in una mancanza di opportunità di trovare un’occupazione (l’incremento nel confronto annuo è di 174mila unità), ma origina dalle perduranti difficoltà di contesto sociale e familiare".

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