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L'outlook della settimana. Il punto all'8 aprile 2025

Dazi e instabilità internazionale

La questione dei dazi è centrale sulla scena internazionale, con gli Stati Uniti che, il 2 aprile hanno introdotto nuove misure tariffarie suscitando preoccupazioni sulla stabilità economica globale e causando un vertiginoso crollo dei mercati finanziari. Kristalina Georgieva, direttore dell’FMI, segnala chiaramente che queste misure potrebbero aggravare una situazione già precaria, caratterizzata da una crescita economica mondiale lenta e dall’incertezza politica e commerciale a livelli record, ben superiori persino a quelli della pandemia. Confcommercio definisce i dazi più una scelta politica che economica, evidenziando come siano accompagnati da attacchi indiretti al sistema europeo in termini di sussidi, politiche ambientali e proprietà intellettuale. Mentre, il Presidente di Confindustria Orsini invita a riflettere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e propone di usarne i fondi per aiutare le imprese colpite dai dazi.

Europa e Italia tra resilienza e incertezza

In questo contesto, l’Europa mostra segnali di resilienza. Il commercio al dettaglio europeo, secondo i dati di Eurostat, registra un lieve aumento, riflettendo una moderata ripresa dei consumi, confermata anche dall’incremento della produzione di servizi (fonte Eurostat), che segna una crescita significativa rispetto allo scorso anno. Tuttavia, in Italia lo scenario è più incerto, con i dati Istat che mostrano vendite al dettaglio sostanzialmente stazionarie in volume e un modesto incremento solo nei beni alimentari. Ed è diminuito a marzo l’€-coin (indicatore della Banca d’Italia), per via del peggioramento del clima di fiducia dei consumatori e l’indebolimento degli indicatori qualitativi sui servizi.

Inflazione

Per quanto riguarda l’inflazione, nell’area euro si conferma una moderata tendenza al ribasso, attestandosi al 2,2% a marzo 2025 rispetto al 2,3% del mese precedente. Anche i prezzi dei beni e servizi sportivi (Eurostat), che rappresentano un settore di spesa interessante per le famiglie, hanno registrato un rallentamento significativo, con un aumento annuo del 5,2%, inferiore di quasi un punto percentuale rispetto al 2023. Questa dinamica dei prezzi potrebbe contribuire positivamente al potere d’acquisto delle famiglie nel breve periodo, mitigando in parte l'impatto negativo della lenta crescita economica.

Prospettive macroeconomiche e settori produttivi

Sul piano macroeconomico, la Banca d'Italia prevede una crescita contenuta del PIL italiano nei prossimi anni, influenzata dall’inasprimento delle politiche commerciali internazionali. Sebbene il reddito disponibile reale delle famiglie mostri segni di debolezza, secondo la statistica Flash di Istat, Conto delle Amministrazioni pubbliche (AP), la propensione al risparmio resta elevata rispetto al periodo pre-pandemico. Nel frattempo, il settore manifatturiero italiano soffre ancora, rimanendo nettamente in crisi, come segnala l’Indice HCOB PMI® (Purchasing Managers’ IndexTM) sul Settore Manifatturiero Italiano,

Al contrario, il settore edile italiano, secondo l’Indice HCOB PMI®, si espande rapidamente, sostenuto da un forte aumento degli ordini, e torna sopra la soglia critica che separa crescita e contrazione. Anche il terziario italiano (HCOB PMI®) continua a crescere, seppur con ritmi più moderati. Questi settori rappresentano dunque elementi positivi in un quadro che resta generalmente debole.

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