Agosto 5, 2025
Dinamiche complesse nell’economia italiana ed europea
Il quadro economico italiano ed europeo presenta un insieme articolato di luci e ombre. Se da una parte emergono segnali incoraggianti da consumi, inflazione e mercato del lavoro, dall’altra persistono criticità legate alla produzione industriale e alla crescita del Pil.
Mercato del lavoro, questioni aperte
Ad agosto 2025, secondo Unioncamere, le imprese italiane prevedono 335mila nuove assunzioni, portando a oltre 1,4 milioni il totale degli ingressi programmati nel trimestre agosto-ottobre. Tuttavia, rispetto allo stesso mese del 2024, le previsioni segnano una lieve flessione (-3,6%). Rimane preoccupante l'elevata difficoltà nel reperire candidati adeguati (46%), che evidenzia un problema strutturale nella formazione e nella disponibilità di personale qualificato.
Parallelamente, l'occupazione complessiva mostra segnali positivi: a giugno il numero degli occupati, secondo Istat, è cresciuto, soprattutto tra dipendenti permanenti e autonomi, con un tasso di disoccupazione che scende al 6,3%. Rimane stabile il tasso di occupazione, mentre cresce leggermente l'inattività. Buono anche il dato europeo di Eurostat che mostra la disoccupazione in lieve calo rispetto al dato di un anno fa.
Consumi e vendite in ripresa
A giugno 2025, l'Istat evidenzia una crescita delle vendite al dettaglio sia in valore (+0,6%) che in volume (+0,4%), trainata dai beni alimentari. Questo dato si inserisce in un contesto di lieve ripresa della fiducia, confermato anche dall'aumento dell’indice €-coin della Banca d’Italia, che sale a 0,36, riflettendo un miglioramento generale della fiducia di consumatori e imprese.
Stabilità dei prezzi e inflazione sotto controllo
L'inflazione annua nell'area euro si mantiene stabile al 2% a luglio, secondo Eurostat, confermando la moderazione della pressione inflattiva. In Italia, l’Istat registra un'inflazione leggermente inferiore (1,7%), con una significativa contrazione dei prezzi energetici (-4%) e un’accelerazione per il settore alimentare (+3,8%). Secondo il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, “i dati del mercato del lavoro supportano le attese di un recupero della domanda delle famiglie nella seconda parte dell’anno, fenomeno che potrebbe essere agevolato dalla stabilizzazione dell’inflazione che si conferma anche a luglio su valori contenuti”. Inoltre, i prezzi alla produzione industriale, sempre fonte Istat, aumentano moderatamente (+2,5% su base annua), con una contenuta pressione anche nel comparto delle costruzioni.
Produzione industriale e servizi: segnali contrastanti
Nonostante l'ottimismo delle grandi imprese associate a Confindustria, che prevedono un aumento moderato della produzione industriale, i dati Istat di maggio 2025 segnalano una contrazione del fatturato sia in termini di valore (-2,2%) che di volume (-2,3%). Nel settore servizi, invece, la diminuzione è meno marcata (-0,9% in valore e -0,4% in volume), con una stabilità generale eccetto nel commercio all'ingrosso, che registra flessioni più accentuate.
Scenario internazionale: resilienza e criticità
Il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita globale del 3% per il 2025, con un leggero rialzo rispetto alle stime precedenti. Persistono però rischi significativi legati ai dazi commerciali e alle tensioni geopolitiche. L’Italia, in questo contesto, fatica maggiormente con una previsione del Pil a +0,5% per il 2025 e +0,8% per il 2026, tra i valori più bassi delle economie avanzate e comunque leggermente superiori rispetto alle stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio che ritocca il Pil al ribasso a +0,5% sia nel 2025 che nel 2026, come scrive il primo agosto l’Ansa.
Famiglie italiane: una ricchezza resiliente
Secondo l'ABI, un punto di forza dell'economia italiana rimane la solida struttura finanziaria delle famiglie, caratterizzata da una diversificazione superiore alla media europea. Questa situazione offre un sostegno importante al sistema economico nazionale, permettendo maggiore stabilità in periodi di incertezza globale.
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