Giugno 10, 2025
Delibera dell'autorità Garante nelle Comunicazioni. Entro tre mesi tutti gli operatori dovranno bloccare le telefonate internazionali che si mascherano con numeri italiani. Multe fino a 1 milione per chi non si adegua.
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato la delibera n. 106/25/CONS, introducendo un nuovo sistema di difesa contro una delle pratiche più fastidiose per i cittadini: le chiamate moleste con numeri falsificati, ovvero quelle provenienti dall’estero che si camuffano con numerazioni italiane per ingannare chi riceve la chiamata. Si tratta del primo intervento tecnologico strutturale anti-spoofing adottato in Italia, che prevede un blocco preventivo delle telefonate sospette direttamente a livello di rete. In concreto, gli operatori di telecomunicazione avranno l’obbligo di bloccare le chiamate internazionali in entrata che usano finti prefissi italiani, sia di rete fissa che mobile. Entro il 18 agosto 2025, dovrà essere attivo il primo filtro contro le chiamate con numerazioni geografiche falsificate. Entro il 18 novembre 2025, scatterà anche il blocco per le numerazioni mobili estere non in roaming, spesso usate per truffe. La misura si applica a tutti gli operatori TELCO autorizzati in Italia, che avranno 90 giorni di tempo per adeguarsi. Chi non lo farà rischia sanzioni fino a 1 milione di euro.
La decisione è stata accolta con favore da AssoCall-Confcommercio, l’associazione che
rappresenta i principali operatori di call center in Italia, che ha contribuito ai lavori del tavolo
tecnico dell’Autorità. Il presidente Leonardo Papagni ha parlato di “svolta per il settore”: “In questa fase riteniamo che ogni ulteriore sforzo normativo da parte del legislatore possa creare confusione e inutili sovrapposizioni, e siamo certi che quanto previsto dalla delibera Agcom possa costituire un intervento importante e risolutivo”. “Eliminare lo spoofing - ha osservato Papagni - significa riqualificare il nostro lavoro e restituire fiducia ai consumatori. La delibera può rappresentare una seconda vita per i call center che operano in modo trasparente”. Dello stesso avviso anche Gabriele Melluso, presidente nazionale di Assoutenti APS, che però lancia un appello: “Il filtro è un passo avanti fondamentale contro il telemarketing illegale. Ma servono anche più trasparenza, tracciabilità delle chiamate, accesso semplificato alle liste di opposizione e sportelli informativi per i cittadini”.
Il telemarketing aggressivo e le truffe telefoniche, che falsificano l’identità del chiamante, stanno minando la fiducia dei consumatori nelle comunicazioni telefoniche e rappresentano una seria minaccia per il settore dei BPO (Business Process Outsourcing) e dei Contact Center. In Francia, dove il tasso di spam telefonico è del 42,7%, le autorità hanno adottato il protocollo STIR/SHAKEN per fermare le chiamate fraudolente. Anche in Italia, le principali associazioni di settore propongono una soluzione simile, per intensificare il controllo sulle chiamate contraffatte, utilizzando database condivisi e tecnologie avanzate. Il fenomeno del CLI Spoofing, che consiste nel falsificare il numero di telefono del chiamante, è in rapida crescita a livello globale. Ogni giorno milioni di chiamate fraudolente danneggiano consumatori, aziende e operatori telefonici, con pesanti conseguenze economiche e reputazionali. Per contrastare questo fenomeno, le associazioni AssoCall, AssoContact e Asseprim hanno avviato una collaborazione con altre realtà del settore, autorità di regolamentazione e fornitori di tecnologia, per un approccio condiviso e sistemico. Questa iniziativa si inserisce nel quadro della delibera AGCOM n. 457/24/CONS del 13 ottobre 2024 (documento pdf), che ha avviato una consultazione pubblica per obbligare gli operatori telefonici a bloccare le chiamate provenienti dall'estero con CLI irregolare o non verificabile. Per questa ragione, a Roma, presso la sede di Confcommercio, è stato firmato un protocollo di intesa per la "prevenzione e il contrasto contro le chiamate contraffatte dell’Identificativo Chiamante (CLI Spoofing)" (leggi il documento in pdf), con il supporto di associazioni di consumatori come Codacons, Assoutenti, A.E.C.I., Movimento Difesa del Cittadino, Konsumer Italia, OIC, ARTE, Innova Semplice e Italtel. L’obiettivo del protocollo è sensibilizzare il pubblico e ottenere la collaborazione degli operatori telefonici per adottare misure di sicurezza urgenti. Il documento propone un modello che rispetta quanto previsto dalla delibera AGCOM e invita tutti gli interessati a contribuire alla consultazione per migliorare le soluzioni proposte. Durante la presentazione del protocollo, sono intervenuti rappresentanti di diverse associazioni. Le organizzazioni, che da sempre tutelano sia i diritti dei consumatori sia le aziende trasparenti, hanno deciso di unire le forze per fermare le truffe telefoniche.
"Secondo alcuni dati nel 2023 in Italia il 15% delle truffe in ambito digital banking è avvenuto attraverso la tecnica dello spoofing – ha affermato Andrea Conte, ad di Innova Semplice Spa – È importante, quindi, collaborare con le istituzioni, le Autorità e gli stakeholders di settore per mettere in campo le soluzioni tecnologiche utili a cercare di contrastare questo fenomeno sempre più dilagante". “E’ la prima volta che le associazioni per la tutela dei consumatori e i rappresentanti dei Call Center si trovano a fianco per condividere una battaglia di civiltà sulla scia delle linee tracciate dall’autorità contro la pratica criminosa dello spoofing – spiega Leonardo Papagni, presidente AssoCall– facciamo appello anche agli operatori telefonici, oggi assenti dal nostro tavolo, affinchè prendano posizione e adottino presto le attese misure anti-spoofing.Infine auspico che possano aderire presto al Protocollo anche le banche e le grandi utilities”. Si stima che oggi su 10 chiamate di ricevute, ben 8 sono illegittime: dunque con misure anti-spoofing gli utenti riceverebbero l’80% di chiamate in meno ma, soprattutto, quelle ricevute sarebbero chiamate desiderate: effettuate da aziende che hanno ricevuto l’espresso consenso e secondo tutte le garanzie di Legge. In questo modo funzionerebbe, secondo il parere di AssoCall, anche il Registro delle Opposizioni. “La decisione di Assoutenti di aderire a questo protocollo nasce dalla necessità di tutelare in maniera concreta i diritti dei consumatori, sempre più esposti al teleselling selvaggio e alle chiamate fraudolente. Il fenomeno del CLI Spoofing rappresenta una violazione inaccettabile della privacy dei cittadini e mina alle fondamenta la fiducia nei mezzi di comunicazione telefonica – ha osservato Gabriele Melluso, presidente Assoutenti - I consumatori non possono più essere ostaggio di un sistema che li espone quotidianamente a chiamate invasive e ingannevoli, spesso finalizzate a truffe o pressioni commerciali sleali. Per questa ragione, come Assoutenti, consideriamo imprescindibile l’introduzione di strumenti innovativi, capaci di verificare l’autenticità delle chiamate al fine di bloccare in tempo reale i tentativi di frode”. “Il dilagare del fenomeno del CLi spoofing sta generando ripercussioni divenute oramai insostenibili per milioni di cittadini italiani. La nostra associazione rappresenta oltre 2 milioni e cinquecentomila utenti, per questo riteniamo doveroso sottoscrivere un protocollo d’intesa che mira a combattere una pratica fortemente fraudolenta, che è già costata, a livello globale, perdite stimate in quasi 40 miliardi di dollari l'anno – ha dichiarato Marco Ferraresi, presidente ARTE - da sempre ARTE è schierata sul fronte della difesa dei consumatori e della lotta contro ogni iniquità o comportamento vessatorio. Proseguiremo sulla linea di una lotta senza quartiere a questi fenomeni, auspicando l’intervento deciso del legislatore affinché gli strumenti a disposizione dei cittadini siano sempre più efficaci”.
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