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L'outlook della settimana. Il punto al 9 settembre 2025

Export UE: l’ancora della crescita
Nel 2024 la bilancia commerciale dell’UE ha registrato un avanzo di 146 miliardi. Secondo le analisi Eurostat su export e import, macchinari e veicoli da soli hanno generato esportazioni per 1.013 miliardi (39,2% del totale) e un surplus di 212 miliardi. Un’ancora industriale che resta il vero “core” competitivo europeo, mentre l’economia interna, secondo i dati Eurostat, procede a piccoli passi: nel secondo trimestre il PIL dell’UE è salito dello 0,2% e l’occupazione dello 0,1%. Sui servizi, motore crescente del ciclo, l’Istituto di statistica europeo scrive che a luglio si registra un lieve arretramento congiunturale (-0,1% nell’area euro e nell’UE), ma su base annua la produzione resta in aumento (+2,9% area euro, +3,3% UE).

Prezzi: inflazione che rallenta
Sul versante dei prezzi, i produttori segnalano un passaggio di fase: a luglio i prezzi alla produzione (PPI) sono risaliti dello 0,4% nell’eurozona e dello 0,6% nell’UE, con variazioni tendenziali ancora contenute (+0,2% e +0,4%). L’inflazione complessiva, misurata da Eurostat, intanto, ad agosto si colloca al 2,1% nell’area euro (stima flash), con l’energia ancora in territorio negativo (-1,9% tendenziale) e i servizi a +3,1%. Nel complesso, un quadro coerente con una disinflazione che rallenta ma non deraglia, mentre i fondamentali dell’industria restano tonici.

Pagamenti digitali: autonomia e resilienza
La transizione digitale attraversa queste dinamiche e impone nuove scelte di policy. Il Fondo monetario internazionalerichiama l’attenzione sulle stablecoin, e lo fa attraverso la sua rivista di punta, Finance & Development (F&D) che pubblica analisi e approfondimenti sulle ultime tendenze e ricerche in finanza, economia e sviluppo internazionali. Le stablecoin sono sempre più usate per pagamenti transfrontalieri h24 a costi bassi e in alcuni Paesi ad alta inflazione sono percepite come “ancora” finanziaria. Opportunità e rischi si intrecciano: la spinta regolatoria negli Stati Uniti e altrove potrebbe accelerarne l’adozione, ma resta centrale la tutela dei consumatori e della stabilità. In parallelo, la BCE, per voce di Piero Cipollone, Membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale, avverte sui rischi di dipendenza da fornitori extra-UE nei pagamenti digitali: la continuità operativa in caso di crisi è un bene pubblico e l’euro digitale viene indicato come possibile tassello di resilienza e autonomia strategica.

Italia: consumi cauti e prezzi sotto controllo
Nel nostro Paese, il quadro congiunturale mostra luci e ombre. A luglio, riporta Istat, le vendite al dettaglio sono ferme in valore e in lieve calo in volume (-0,2%): l’alimentare arretra (-0,4% in valore, -0,9% in volume), mentre il non alimentare tiene (+0,3% sia in valore sia in volume). Secondo il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bellai dati sulle vendite di luglio confermano il permanere di una situazione di debolezza della domanda delle famiglie. Da mesi si rileva, infatti, una continua alternanza di variazioni congiunturali positive e negative che portano a un calo dei volumi nei primi sette mesi dell’anno dello 0,8%. Sul fronte dei prezzi alla produzione, l’Istat segnala che l’industria registra a luglio un +0,5% congiunturale e +1,6% tendenziale (in decelerazione rispetto a giugno), le costruzioni segnano +0,1% m/m e +1,0% a/a; i servizi nel secondo trimestre flettono lievemente su base congiunturale (-0,1%) ma restano in crescita su base annua (+3,3%). Segnali coerenti con una domanda interna prudente e pressioni di costo sotto controllo, ma non esaurite.

Clima sociale e mattone
Il Misery Index di Confcommercio sale ad agosto a 10,1 (+0,1), complice il lieve rialzo dei prezzi ad alta frequenza d’acquisto e una disoccupazione estesa stabilizzata. Segnali più distesi arrivano dal mattone, seppur con dati arretrati: nel quarto trimestre 2024 le convenzioni notarili per compravendite e altri atti traslativi (Istat) sono cresciute del 3,9% sul trimestre e del 2,7% sull’anno, confermando un mercato che ha ritrovato equilibrio dopo lo shock dei tassi.

Lavoro: assunzioni e mismatch
Sul mercato del lavoro, Unioncamere stima per settembre quasi 569 mila ingressi programmati (oltre 1,5 milioni fra settembre e novembre), con una flessione contenuta sul 2024 e un mismatch di competenze che resta elevato ma in lieve attenuazione (45,6%, -1 punto). Invece, nel settore primario, dove il 16% delle imprese prevede assunzioni, si contano quasi 44 mila posizioni a settembre (–3,6% sul 2024) e una difficoltà di reperimento al 43,7%: fotografia nitida di un fabbisogno che c’è, ma che fatica a incrociare l’offerta.

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