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MATTARELLA: "IL DUMPING CONTRATTUALE RIDUCE DIRITTI E TUTELE"

Il Capo dello Stato ha ricordato i risultati della recente indagine di Confcommercio "che ha messo in luce il preoccupante fenomeno della crescita dei cosiddetti contratti pirata". Sangalli: "Bene il richiamo del Presidente Mattarella". Brunetta: "Cnel in prima linea contro il dumping contrattuale".  

"Richiamano l'attenzione i risultati di una recente indagine di Confcommercio che ha messo in luce il preoccupante fenomeno della crescita dei cosiddetti "contratti pirata". Oltre mille i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al Cnel: duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale, durante la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro. "Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, con vere e proprie forme di dumping contrattuale che hanno l'effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra imprese - ha proseguito il Capo dello Stato -. Dinamiche di mercato concorrono ad ampliare questi squilibri nelle retribuzioni, Ne nasce un aspetto a cui non si può sfuggire quando tante famiglie sono sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese. L'Organizzazione Internazionale del Lavoro certifica che la quota di reddito da lavoro - ovvero la quota del PIL destinata ai lavoratori - è scesa a livello mondiale in misura significativa dal 2014 al 2024". "E' un tema che la Banca Centrale Europea segnala anche per l'Italia: alla robusta crescita dell'economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l'incremento dei salari reali, mentre risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti - ha sottolineato Mattarella.  "Sono le entrate fiscali dai dipendenti pubblici e privati, dai pensionati, a fornire allo Stato, attraverso le imposte, il maggior volume di risorse. Porre riparo - dalle parti sociali alle istituzioni - non deve consistere nell'inseguire politiche assistenziali quanto, piuttosto, essere scelta di sviluppo e, quindi, di lungimirante coesione sociale. La ricomposizione del lavoro è dunque parte di un processo di equità, che richiede una crescita di consapevolezza, e anche un'opera paziente di carattere culturale - ha aggiunto il presidente -sembra, talvolta, che non ci si renda appieno conto degli effetti negativi che possono derivarne nel tempo sulla serenità della vita sociale".

 

Sangalli: "Bene Mattarella sulla pericolosità del dumping"

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha commentato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul dumping contrattuale e ha ricordato l'impegno del Cnel sul tema. “Bene il richiamo del Presidente Mattarella sulle pericolose conseguenze del dumping contrattuale, un fenomeno che, come emerso da una nostra recente analisi, danneggia imprese e lavoratori ed è in forte crescita, soprattutto nel Mezzogiorno. Sono parole che colgono pienamente il cuore del problema: senza salari dignitosi e contratti rappresentativi non c’è crescita, né coesione sociale. E bene anche il prezioso lavoro che, su questo terreno, sta portando avanti il Cnel anche attraverso la riforma del regolamento dell’archivio dei contratti. Condividiamo, pertanto, con forza la necessità di contrastare i cosiddetti ‘contratti pirata’ e il dumping contrattuale ed è proprio la contrattazione collettiva firmata dalle parti realmente rappresentative lo strumento più efficace per garantire tutele, qualità del lavoro e sviluppo equilibrato”. 

 

Brunetta: "Cnel in prima linea contro il dumping contrattuale"

"Non si può non concordare con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In Italia esiste una questione salariale che non può più essere elusa". Così il presidente del Cnel Renato Brunetta nel commentare le dichiarazioni del presidente della Repubblica in occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna delle Stelle al Merito del Lavoro 2025. "Sappiamo bene che, in questa materia, esistono proposte e soluzioni tecniche diversificate, su cui la politica si è fortemente divisa nell'ultimo decennio. C'è però un tema che deve vedere unite, e non solo a parole, tutte le forze politiche e sociali del nostro Paese che è il contrasto al dumping salariale e contrattuale. Non è degno di un Paese civile tollerare la prassi di contratti collettivi sottoscritti da sigle sindacali e datoriali poco o nulla rappresentative, che hanno come unica finalità quella di abbattere il costo del lavoro attraverso la riduzione del salario. Un danno enorme per lavoratori che già ricevono compensi annuali bassi e che poi si traduce in forme di concorrenza sleale tra le imprese e in conseguenti minori contributi previdenziali e assistenziali dovuti allo Stato". "Dall'osservatorio privilegiato del CNEL - ha aggiunto Brunetta - posso non solo confermare che, nell'Archivio nazionale dei contratti, sono depositati più di 1000 contratti collettivi di lavoro, ma che dietro a questi testi contrattuali ruotano, in modo spesso parassitario, oltre 500 sigle datoriali e sindacali che firmano contratti non all'esito di una vera trattativa sindacale, ma al solo fine di alimentare una sorta di 'mercato della rappresentanza', a danno dei lavoratori e delle stesse imprese. Il CNEL si è adoperato sin dall'avvio di questa Consiliatura per contrastare il fenomeno dei contratti pirata, attraverso una nuova organizzazione dell'Archivio, già operativa da un mese, che consente ora di segnalare agli operatori, alle istituzioni e agli organi ispettivi e di vigilanza i testi contrattuali sottoscritti da attori genuini ed effettivamente radicati nel nostro sistema di relazioni industriali da quelli parassitari. Con il prossimo anno saremo anche in grado di segnalare nel dettaglio, per i vari profili professionali, i trattamenti retributivi e normativi standard che sono la base di una corretta relazione di lavoro e di un modo trasparente e leale di fare impresa".

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