Marzo 11, 2025
Geopolitica ed Economia internazionale: il confine è labile
La settimana che viene è densa di importanti incontri e riunioni a livello geopolitico ed economico. A Gedda, domani (11 marzo), si incontreranno le delegazioni di Ucraina e Stati Uniti, nella speranza che si raggiunga qualche accordo che favorisca la pace, e presto si riuniranno i ministri Ue delle Finanze per discutere del nuovo piano di difesa lanciato nei giorni scorsi dalla Presidente Ursula von der Leyen. L’attenzione è inoltre rivolta all’evoluzione delle tensioni commerciali innescate dalla minaccia di nuovi dazi da parte di Donald Trump. Investitori e analisti economici monitoreranno i prossimi dati provenienti da Stati Uniti e dalle principali economie internazionali ed europee per valutarne le condizioni.
Il quadro attuale è complesso e caratterizzato da segnali che sottolineano una fase di trasformazione e incertezza. Studi come il recente Stress test sulla resilienza informatica, pubblicato nel Bollettino Macroprudenziale di marzo 2025 della BCE, evidenziano un aumento significativo delle minacce informatiche, particolarmente preoccupante, soprattutto considerando l’attuale instabilità geopolitica”. È un aspetto che richiede una grande attenzione delle istituzioni finanziarie e degli organi regolatori per garantire stabilità e sicurezza del settore finanziario.
Intanto in settimana è giunta dalla Banca Centrale Europea la notizia attesa: la riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base che segnala un tentativo di stimolare una crescita ancora debole e supportare il credito, soprattutto a favore delle imprese, la cui Produzione totale del mercato (Eurostat) è lievemente diminuita a dicembre rispetto al mese precedente, spinta al ribasso dal calo della produzione industriale. Tuttavia, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, la produzione totale del mercato è aumentata anche se di numeri inferiori al mezzo punto percentuale.
Economia e imprese italiane: edilizia, turismo, accoglienza e sicurezza
Nel frattempo, in Italia, sono stati pubblicati dati Istat sui prezzi alla produzione, con aumenti significativi sia mensili che annuali, principalmente spiegati dai forti rialzi dei prezzi della componente energetica, indicando una pressione inflazionistica ancora presente. Ulteriori informazioni provengono dal settore immobiliare ed edilizio: sebbene le compravendite immobiliari (Istat) siano in lieve aumento, l'attività edilizia generale mostra una flessione preoccupante, secondo l’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), sceso a febbraio 48,2, in discesa da 50.9 di gennaio.
Parallelamente, le piccole imprese italiane, come riportato da Unioncamere, attraversano un periodo difficile, perdendo quote di fatturato a favore delle aziende di dimensioni maggiori. Questo trend evidenzia le criticità strutturali del sistema produttivo nazionale, che necessita di politiche mirate al rafforzamento delle PMI, vera spina dorsale economica e occupazionale del Paese.
E per leggere la situazione macroeconomica del Paese, questa settimana possiamo avvalerci del Misery Index di Confcommercio, che rimane stabile rispetto al mese scorso per effetto della stabilizzazione sia dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto (al 2%) che del tasso di disoccupazione esteso (al 7%). Tuttavia, spiegano dall’Ufficio Studi di Confcommercioche le prospettive a breve restano incerte e ciò contribuisce a mantenere prudenti gli atteggiamenti di famiglie e imprese. Il permanere dell’area del disagio sociale su valori storicamente contenuti, spiegano poi, potrebbe contribuire al miglioramento della propensione al consumo delle famiglie fornendo l’input necessario al miglioramento delle aspettative di crescita e di occupazione.
Infine, è dato molto buono l'incremento delle presenze turistiche registrate da Istat, che conferma la capacità attrattiva dell'Italia. Ciò potrebbe rappresentare una leva importante per stimolare ulteriormente la crescita economica in un quadro caratterizzato da molteplici criticità strutturali. Una crescita economica di cui spesso le imprenditrici sono parte fondamentale, come mostrato in occasione della Giornata Internazionale della Donna, da FIPE-Confcommercio che per l’occasione ha celebrato il contributo delle donne nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Oggi, oltre 600.000 donne lavorano nel comparto e più di 96.000 imprese sono guidate da imprenditrici, rappresentando una quota significativa del tessuto imprenditoriale italiano.
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