Ottobre 7, 2025
Tra incertezza e innovazione alla ricerca di equilibrio
L’autunno 2025 si apre in un contesto globale ancora segnato da forti incertezze. Le tensioni commerciali internazionali e l’aumento delle misure protezionistiche – ai massimi degli ultimi anni secondo Confindustria – continuano a pesare sulla fiducia degli operatori e sugli investimenti. La Banca Centrale Europea segnala come l’aumento dell’incertezza sulla politica economica statunitense abbia già effetti misurabili sui prestiti e, di conseguenza, sulla capacità delle imprese europee di pianificare e crescere. È un clima di cautela che rallenta i consumi e modera la ripresa, ma che, allo stesso tempo, deve spingere molti Paesi a rafforzare la propria resilienza economica e tecnologica.
Sicurezza e tecnologia
Nel panorama internazionale, la sicurezza – soprattutto informatica – diventa un pilastro imprescindibile della competitività economica. Il Global Cybersecurity Outlook 2025 del World Economic Forum sottolinea il legame sempre più stretto tra intelligenza artificiale e cybersicurezza, evidenziando come l’AI sia insieme una potenziale minaccia e un potente strumento di difesa. Il contrasto alla criminalità informatica, che non conosce confini, richiede infatti nuove competenze e collaborazioni pubblico-private capaci di coniugare innovazione e tutela.
In questo scenario, è di grande interesse l’indagine di Confcommercio Roma realizzata con Format Research, secondo cui le imprese hi-tech del terziario avanzato – circa 60mila – continuano a crescere, con previsioni di aumento dei ricavi del 2,5% nei prossimi due anni. Un segnale di vitalità che tuttavia si accompagna alla difficoltà di reperire figure specializzate, evidenziando il persistente divario di competenze digitali e, come ha dichiarato il Presidente Pier Andrea Chevallard, “Sarebbe fondamentale un percorso di apertura con gli atenei, portare a Roma talenti qualificati, ma servono politiche ad hoc per il settore”.
Italia: segnali di tenuta ma consumi prudenti
Sul fronte macroeconomico, l’indicatore €-coin della Banca d’Italia si mantiene stabile a settembre (0,48), segno di una crescita moderata ma ancora in atto, sostenuta dalla manifattura e frenata dalla prudenza della spesa delle famiglie. Quest’ultima si riflette anche nei dati sul commercio al dettaglio diffusi da Istat: ad agosto, le vendite in volume calano sia per i beni alimentari sia per i non alimentari, mentre l’e-commerce e la grande distribuzione registrano gli unici segnali positivi. Un comportamento di consumo che riflette il desiderio di sicurezza economica in un contesto ancora incerto. Il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, ha evidenziato che il dato di agosto sulle vendite al dettaglio è un segnale preoccupante che va al di là della variazione negativa mensile, in quanto consolida una situazione in cui le famiglie, pur in presenza di un aumento del reddito disponibile reale, continuano a mantenere al minimo i consumi. Ciò si rileva ormai da sette trimestri. Questa prudenza non si è peraltro tradotta in maggiori investimenti, ma principalmente in risparmio.
Parallelamente, la statistica Istat Conto Trimestrale delle AP, Reddito e Risparmio delle famiglie e Profitti delle Società, conferma, pur in un contesto di rallentamento del potere d’acquisto delle famiglie, la propensione al risparmio delle stesse, stimata al 9,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. L’inflazione resta contenuta: +1,6% secondo le stime Istat, con un “carrello della spesa” in lieve rallentamento. Anche l’inflazione dell’area euro, al 2,2% secondo Eurostat, si mantiene su livelli compatibili con l’obiettivo della BCE, favorendo una certa stabilità monetaria che, secondo il capo economista della Banca Centrale Europea Philip Lane, si deve perseguire non vincolandosi ad alcun percorso predeterminato sui tassi.
Mercato del lavoro e prospettive industriali
Sul fronte occupazionale, i dati Istat di agosto segnalano una flessione mensile dell’occupazione complessiva e un aumento dell’inattività, ma anche un saldo positivo su base annua grazie alla crescita dei lavoratori stabili e autonomi. Nell’area euro, fonte Eurostat, la disoccupazione si attesta al 6,3%, con un andamento sostanzialmente stabile, segno di un mercato del lavoro resiliente ma non immune alle turbolenze globali. E in ambito lavoro, si segnala per importanza l’indagine Confcommercio sul dumping contrattuale, pratica di concorrenza sleale con contratti pirata peggiorativi rispetto ai CCNL più rappresentativi, a danno di imprese e lavoratori, e che certamente contribuisce al clima generale di incertezza che caratterizza il periodo attuale.
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